Marco Pantani, il procuratore di Rimini: “Non c’è nessun nesso morte-criminalità”
Il procuratore di Rimini, Elisabetta Melotti, ha riferito in Commissione Antimafia che non ha rilevato nessun collegamento tra la morte di Marco Pantani, avvenuta il 14 febbraio 2014 e la criminalità organizzata. Al contrario di quanto sostiene il legale della famiglia del corridore, Umberto Rapetto, secondo il quale esiste un nesso tra le analisi del 1999, che costarono l’esclusione del Pirata dal Giro d’Italia, e la sua tragica fine.
“Nella relazione del generale non ho alcun visto di collegamento tra il 1999 e il 2004 – ha detto Elisabetta Melotti – mentre secondo lui c’è un collegamento che non è evidente, Pantani era fuori da 5 anni. Non c’è un movente, non c’è nulla. Sono stati valutati tutti gli elementi ora riproposti dal generale Rapetto, si può essere d’accordo o no ma è così. Non ci sono elementi nuovi, neppure rispetto all’ipotesi che ci fossero altre persone in camera al momento della morte di Pantani. Si chiede una rivisitazione degli stessi elementi. A distanza di 15 anni è oggettivamente difficile avere elementi originali”.
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